Il reale concetto di riequilibrio posturale
Equilibrio, la chiave di una postura corretta.
I numeri delle persone che soffrono per le patologie: articolari, muscolo-tendinee e soprattutto vertebrali sono impressionanti ed in costante aumento. La scienza medica non riesce a spiegare ciò che lei definisce come “malattia idiopatica” cioè che non si conoscono le cause. Non avendo risposte certe del problema, la medicina e l’opinione pubblica attribuiscono al fenomeno le cause più disparate: congenita, sovrappeso, cattive abitudini, ecc.. Se affrontiamo l’argomento da un punto di vista semplice ma scientifico come viene insegnato a scuola e consideriamo, come è in realtà, l’uomo: una struttura nello spazio soggetto alle leggi della fisica e della meccanica come ogni altra struttura, ci risulta molto più semplice individuare le cause. Questo grave errore di valutazione ci sta trasformando in un popolo di ipocinetici forzati, costretti a vivere di limitazioni motorie ed a convivere con il dolore. Partendo da valutazioni approssimative non è possibile attuare interventi efficaci ed ottenere risultati positivi. La segmentazione della struttura umana è un metodo dalla medicina riabilitativa che non rispetta il principio di moto come: azione sinergica di tutte le leve di cui il nostro apparato muscolo-scheletrico è composto. Un’innocua distorsione alla caviglia condiziona il funzionamento dell’intero sistema locomotore; tutte le articolazioni a monte e contro laterali modificano la loro geometria creando un nuovo schema di movimento. La solidità delle articolazioni è il risultato di forze interne in equilibrio con forze esterne che agiscono su di esse; la mancanza di questo equilibrio produce una visibile deformazione meccanica del punto generando dolore ma anche queste evidenze non sono accettate. L’essere umano come bipede eretto ha una base d’instabilità naturale per cui la posizione precisa del centro di gravità corporeo è la base per l’ integrità della struttura.
La figura riporta schematicamente come opera il sistema tonico-posturale e i suoi progressivi adattamenti.
Il funzionamento scorretto di uno o più recettore/i determina un ovvio spostamento del baricentro corporeo. Se lo scostamento dell’asse è oltre il limite di sicurezza, qualsiasi altra struttura cadrebbe ma il cervelletto sistema di controllo dell’equilibrio attiva la Muscolatura Tonica, composta da fibre muscolari forti e resistenti, che non può essere attivata/disattivata attraverso azioni volontarie. Nel tempo questi processi adattativi modificano progressivamente ed inesorabilmente la struttura che si adatta ma non è in grado di auto-correggersi. Le modificazioni strutturali hanno ripercussioni anche sulla muscolatura fasica che ne viene coinvolta contraendosi, creando blocchi dolorosi e limitazioni funzionali muscolo-scheletriche.
Con il modello di segmentazione dell’apparato muscolo-scheletrico negli anni sono state create, o recuperate dal passato, tecniche impropriamente considerate posturali che non hanno dato, e non danno tuttora (la realtà dei numeri lo confermano), l’ esclusivo risultato ammissibile: risolvere rimuovendo la/e causa/e.
L’utilizzo esclusivo di mezzi: con scopi antalgici riducono solo momentaneamente l’effetto (dolore); l’impiego di ortesi per modificare il meccanismo articolare in realtà modificano l’intero sistema che si deve adattare a nuove geometrie; chirurgici pongono rimedio ai danni provocati dalle rotture e dall’usura.
La fase riabilitativa fisiatrica post-operatoria è indiscutibilmente necessaria come intervento iniziale; occorre però nel contempo rimettere in equilibrio l’intera struttura. Nuovi schemi motori vengono creati per adattarsi ai cambiamenti geometrici dei rapporti muscolo-tendinei ed articolari. Negli atleti questa fase deve seguire la fisioterapia e deve anticipare la riatletizzazione; tralasciare questo ciclo inevitabilmente, provoca recidive dell’infortunio o danni collaterali. Come i media riferiscono.
Dott.M.Pasqualini - Ortopedico
Mantovani - Project Manager